UNIMOL - Dipartimento di Bioscienze e Territorio, Pesche, IS, Italia
mercoledì 3 luglio - venerdì 5 luglio 2024
Il Comitato Organizzatore e l’Associazione Teriologica Italiana ETS sono lieti di invitarvi a partecipare al XIII Congresso Italiano di Teriologia che si terrà dal 3 al 5 Luglio 2024 a Pesche (Isernia), nel cuore del Molise.
Il Congresso è organizzato in collaborazione con il Dipartimento Bioscienze e Territorio dell’Università del Molise, sede del Congresso.
Si tratta, come è ormai tradizione, di uno degli appuntamenti più vivaci e stimolanti per lo scambio di esperienze e conoscenze sulla biologia, ecologia, e conservazione dei mammiferi in Italia, tra ricercatori, studenti, esperti del settore, pubblici amministratori e pubblico appassionato che siano associati all’ATIt. In questa edizione andremo in Molise, una regione ricca di biodiversità, anche se ancora poco esplorata e conosciuta.
L’evento periodico più importante per la nostra Associazione, cui speriamo possiate partecipare numerosi, sarà quindi anche occasione per conoscere meglio questa regione. Il logo del congresso richiama una delle specie simbolo della regione, la lontra, specie che negli anni ’90 era a rischio critico di estinzione.
Un nucleo isolato di lontre è stato riscoperto proprio nei fiumi molisani agli inizi di questo secolo.
Il convegno sarà articolato in una sessione generale e quattro tematiche. Una delle sessioni è organizzata dai gruppi specialistici GPM e GRiMeC.
Per ogni sessione del congresso è previsto un relatore a invito.
SESSIONI ORALI
SPECIE ALLOCTONE: DALLA PREVENZIONE ALLA GESTIONE
Coordinatore: Piero Genovesi
La recente pubblicazione del report prodotto dall’IPBES ‘Thematic Assessment of Invasive Alien Species and their Control’ conferma che le invasioni biologiche sono una delle cause principali della perdita di biodiversità a livello mondiale. Si tratta inoltre di un fenomeno in aumento a livello generale, anche se per i mammiferi il numero di specie introdotte a livello globale sembra stabilizzarsi. Questo fa supporre che interventi di prevenzione e gestione per questo classe di vertebrati possano essere efficaci.
Questa sessione invita a presentare proposte di contributi che coprano tutti gli aspetti della biologia delle invasioni, con particolare attenzione agli studi che migliorano la nostra comprensione dei meccanismi di arrivo, diffusione e impatto delle specie introdotte e finalizzati a valutare l’efficacia degli interventi di gestione. Gli argomenti trattati potranno riguardare i vettori d’ingresso, le interazioni tra specie introdotte e native, l’efficacia degli interventi di controllo ed eradicazione, l’applicazione di politiche non solo gestionali, la dimensione umana della gestione e altri aspetti legati alle invasioni biologiche. Si darà priorità a lavori che usano un approccio sperimentale e non solo descrittivo.
VERSO UNA MIGLIORE CONOSCENZA DEI MAMMIFERI ITALIANI:
TASSONOMIA, ECOLOGIA E CONSERVAZIONE
Coordinatore: Riccardo Castiglia
La Penisola Italiana, per la sua complessa storia biogeografica, rappresenta uno scrigno di diversità per tutti i taxa animali, compresi i mammiferi. Questa sessione si propone di offrire una panoramica aggiornata sulla diversità dei mammiferi italiani, includendo aspetti relativi alla tassonomia, biogeografia, ecologia, ed alle conseguenti implicazioni conservazionistiche.
La sessione accoglierà quindi studi che tramite diversi approcci (genetici, morfometrici, ecologici, comportamentali, di Citizen Science) possano fornire informazioni originali ed utili per una corretta valutazione della diversità biologica nei mammiferi italiani, e una migliore comprensione dei processi evolutivi, ecologici e biogeografici che ne sono all’origine, offrendo anche strumenti per una corretta conservazione della loro unicità.
NUOVE TECNICHE PER LO STUDIO, GESTIONE E CONSERVAZIONE DEI MAMMIFERI
Coordinatore: Alessio Mortelliti
La disponibilità di nuove strumentazioni tecnologiche a basso costo ha incrementato le possibilità di realizzare nuove ricerche, ha permesso di compiere studi basati su considerevoli quantità di dati e ha favorito l’implementazione di progetti di conservazione e gestione innovativi. Tale condizione ha avuto ricadute considerevoli nello studio della biologia dei mammiferi. Parallelamente, l’inventiva dei ricercatori nell’utilizzo di tecnologie nuove o già disponibili permette di sviluppare quotidianamente avveniristici protocolli di raccolta e di analisi dei dati.
L’obiettivo di questa sessione è di mettere in luce moderni approcci nello studio dei mammiferi, ponendo una particolare attenzione non solo a ricerche focalizzate sull’utilizzo di nuove strumentazioni, ma anche a quei lavori che hanno proposto un uso innovativo di metodologie già consolidate o frutto dell’utilizzo di differenti approcci nell’analisi di dati. I ricercatori sono invitati a presentare le loro esperienze di ricerca o di gestione faunistica che, attraverso l’uso di protocolli innovativi, hanno prodotto risultati di interesse, senza tralasciare gli insuccessi e i problemi inattesi a cui si è dovuto far fronte. L’auspicio è che la condivisione con i colleghi di queste esperienze e delle problematiche affrontate favorisca la realizzazione di studi all’avanguardia e sia di stimolo allo sviluppo di ulteriore innovazione nell’ambito della conservazione dei mammiferi.
SESSIONE POSTER
I poster saranno in mostra nella sala conferenze e negli spazi attigui.
Le istruzioni per la redazione dei poster saranno fornite in seguito sulla pagina web del convegno.
RELAZIONI ECOLOGICHE E RAPPORTI PREDA-PREDATORE NELLE COMUNITÀ DI PICCOLI MAMMIFERI E MESOCARNIVORI
(sessione a cura di GRiMeC e GPM)
Coordinatrici: Romina Fusillo e Giulia Ferrari
Le interazioni ecologiche tra mesocarnivori e piccoli mammiferi contribuiscono alla resilienza complessiva degli ecosistemi, influenzando la vegetazione, la struttura degli habitat e le comunità animali. Lo studio di tali relazioni fornisce approfondimenti sulle dinamiche predatore-preda, le relazioni trofiche, e i meccanismi di regolazione delle popolazioni di prede e mesocarnivori, con significative implicazioni eco-epidemiologiche. I piccoli mammiferi svolgono un ruolo fondamentale nelle funzioni dell’ecosistema, mentre i mesocarnivori, in quanto regolatori, modellano queste funzioni. Studiare tali relazioni è fondamentale per promuovere la conservazione della biodiversità e mantenere la salute e la complessità di ecosistemi sia naturali e sia più antropizzati. Ciò è particolarmente importante a fronte dei cambiamenti ambientali in corso che provocano perdita e frammentazione degli habitat, espansione o contrazione degli areali delle specie, variazione nelle risorse disponibili, e alterazioni delle dinamiche di popolazione e interspecifiche.
Nell’Antropocene comprendere le relazioni tra piccoli mammiferi e mesocarnivori, e affrontare le sfide tecniche, metodologiche e finanziarie che limitano gli studi di comunità, diventa fondamentale per sviluppare strategie efficaci di conservazione e gestione.
MAMMIFERI IN CITTÀ: UNA CONVIVENZA POSSIBILE?
Coordinatrice: Anna Loy
Molte specie di mammiferi si sono adattate agli ambienti urbani sviluppando caratteri ecofisiologici che consentono da una parte di affrontare le condizioni limitanti imposte dagli ambienti urbani e dall’altra di sfruttarne i vantaggi, come la protezione dai predatori o l’accesso a nuove risorse. La fauna urbana dei mammiferi non riveste solo un interesse scientifico per le interessanti dinamiche ecologiche ed evolutive, ma pone anche un insieme di problematiche in grado di generare conflitti che possono compromettere seriamente una coesistenza pacifica tra umani e fauna nelle città. Questa sessione si propone di illustrare e discutere gli adattamenti e l’ecologia dei mammiferi presenti negli ambienti urbani italiani, gli approcci e le tecniche sperimentali per il loro studio, le problematiche e i conflitti generati dalla loro presenza insieme alle strategie per una loro gestione. Questa sessione contribuirà a una maggiore comprensione della relazione tra umani e fauna urbana e quindi a una progettazione degli ambienti urbani che consentano una coesistenza pacifica, in linea con gli obiettivi della piattaforma tematica “Urban” del progetto denominato “National Biodiversity Future Center”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Next Generation EU, di cui l’Università del Molise è partner.