Iniziato nel 1998, il Progetto Roost si pone di creare una banca dati della distribuzione a scala nazionale dei Bat Roost, ovvero siti di riposo dei chirotteri. Alcuni risultati sono già stati raccolti, come ad esempio un geodatabase denominato Roost Database, basato su cellule UTM MGRS di 10×10 km visualizzati ad una risoluzione di 50km. Si stanno ancora raccogliendo ulteriori informazioni per completare la banca dati.
L’obiettivo principale del Progetto Roost è di raccogliere e distribuire informazioni utili a programmare strategie di conservazione di successo.
Per ottenere ciò, il progetto si impegna a:
La banca dati attuale (una sintesi della quale è stata presentata come poster al VIIIth European Bat Research Symposium, Krakow) copre gli anni 1990-1999 in maniera non completa – sebbene molti ricercatori abbiano aderito al progetto, la mancanza di altri ha portato a mancanze nella copertura del territorio italiano con conseguenti lacune di informazione. Anche referenze pubblicate non erano disponibili per alcune regioni.
Attualmente si sta impostando una banca dati dei chirotteri italiani per il Ministero dell’Ambiente, esaminando sia materiale già pubblicato che collezioni museali per raccogliere più dati possibili. Questi verranno trasferiti nel Roost DataBase allo scopo di completare la panoramica nazionale. Una serie di squadre di ricerca sta svolgendo monitoraggi, con l’obiettivo di trovare nuovi roost, in particolare nelle aree che mancano di informazioni.
Oltre al cercare nuovi potenziali roost, vengono svolti annualmente conteggi nei roost già conosciuti. Quando iniziò il Progetto Roost, ai partecipanti venne richiesto di fornire solamente le informazioni più recenti e significative per ogni roost. Da Gennaio 2000, si sta cercando di ottenere conteggi annuali in ogni sito in cui vengono effettuati conteggi periodici.
In sintesi, i prossimi passi del Progetto Roost saranno:
Per nulla! Tutti le informazioni contribuite rimangono proprietà del ricercatore, inutilizzabili senza permesso specifico. Periodicamente e con consenso accordato con tutti i contribuenti, i dati verranno presentati in maniera sintetica (per esempio: “in Italia ci sono un numero x di roost usati da y specie”)
Ottenere uno strumento di inestimabile utilità per la conservazione dei chirotteri in Italia. Sebbene la sola protezione dei roost non è sufficiente a garantire la salvaguardia delle specie, è tuttavia una misura necessaria. Una volta stilata una lista dei roost più importanti in Italia, spingeremo per iniziative di conservazione e fondi per finanziare progetti di conservazione e ricerca a lungo termine, seguendo l’esempio di diversi paesi in cui schemi simili hanno portato a risultati importanti.